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È nato Ànemos!

2019-05-03 18:30

Federica Gandini, Psicologa e Psicoterapeuta

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È nato Ànemos!

Ora che Ànemos c’è, è per me come se ci fosse sempre stato.

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Ora che Ànemos c’è, è per me come se ci fosse sempre stato. E forse nel mio cuore è così.
Come vi ho detto sono figlia di una Riflessologa Plantare. Una giovane riflessologa che, all’età di 29 anni, decide di aprire il suo centro benessere, nel lontano 1985. 

E lo apre proprio qui, in via XXV Aprile, a Lesmo. Accanto a sua sorella Rosanna, parrucchiera. 

Tra preoccupazioni, prestiti, mutui e grandi sacrifici, le due sorelle avviano la loro attività.

Ma dopo solo un mese dall’apertura.... mia madre rimane incinta, della sottoscritta. 

"Incosciente" fu quello che quasi tutti le dissero. "Hai appena aperto un’attività. Ti sei appena intestata un mutuo. E adesso come farai?"

Ma la vita è così: arriva e ti sorprende. Arriva nonostante tutto. Nonostante tutti progetti e le meticolose programmazioni. E forse in quella nuova vita si poteva già intravedere un destino. Perché io, in effetti, mi sono sempre sentita a casa in questo centro. Nonostante il tipo di giornata che potevo avere vissuto, appena mettevo piede qui dentro, venivo riempita da un’energia positiva.

Ma non era ancora il momento: dovevo proseguire la mia formazione, e accumulare ancora tante esperienze. 

E poi un giorno, ad ottobre 2018, feci un sogno che mi colpì particolarmente. E mentre lo raccontavo... l’idea. Improvvisa. Chiara, lampante. Era già tutto molto nitido: il centro di mia zia (ormai in pensione) era sfitto da qualche anno, e forse stava aspettando me.

Avrei creato un centro di Psicologia e Psicosomatica. Avrei potuto creare un ponte tra la Psicoterapia e la Psicosomatica e lavorare in un luogo che ho sempre sentito mio. Avrei potuto riunire in un’unica "casa" discipline diverse, tutte guidate da un unico obiettivo: il benessere del paziente, l'unità di mente e corpo.

Avrei potuto collaborare con colleghe con le quali desideravo collaborare da anni e con le quali, in effetti, ho sempre sentito che avrei collaborato prima o poi. 

Mi sembrava addirittura che questo progetto potesse riscattare il coraggio di mia madre, di fronte a tutti coloro che la giudicarono un’incosciente. Un po’ come a dire "Non solo ce l’ho fatta... ma ce l’abbiamo fatta insieme". 

Con questo progetto tutto prese senso: presero senso i miei anni di studio, presero senso le mie passioni e tutti i corsi, così disparati, frequentati in questi anni. Presero senso le mie esperienze lavorative, così diverse fra loro. Prese senso e soprattutto valore anche la mia esperienza come coordinatrice (in cooperativa disabili), che ora mi sembra così preziosa e fondamentale, per supportare e coordinare un progetto come questo.
 

Nella vita sono sempre stata attratta che quelle che vengono definite "concilience", ovvero dal far convergere diversi approcci verso un unico obiettivo; sono sempre stata attratta dal fatto che diverse discipline mi conducessero ad un'unica conclusione: l'interconnessione mente-corpo.

Ànemos è proprio questo: è una piazza centrale, dove confluiscono diverse vie;

è un punto in cui si condensano le mie diverse esperienze, e quelle altrui;

è un luogo in cui diverse discipline si incontrano e dialogano tra loro;

è un centro in cui diverse professioniste lavorano insieme per vedere il paziente come un'unità complessa, unica e irripetibile.